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LA CITTÀ E LE FRAZIONI

Il centro di San Daniele del Friuli (252 mt. slm) si erge su un colle delizioso denominato Colle Massimo, che, a ridosso del Monte di Ragogna, segna il limite occidentale dell'anfiteatro morenico lasciato dai ghiacciai del Quaternario. 

La città è incastonata in un leggiadro e dolce paesaggio che si estende attraverso gradevoli colline, fiumi e laghi dalle Alpi al mare. 

Un clima particolarmente gradevole e temperato in ogni stagione ha reso San Daniele del Friuli meta di numerosi turisti ed il territorio particolarmente adatto alla maturazione del prosciutto più famoso del mondo prodotto oggi ancora con gli antichi metodi di un tempo. 

Completano il territorio le frazioni di Villanova, Aonedis e Cimano, sicuramente meritevoli di una visita per gli scorci panoramici che racchiudono.

FRAZIONI:
- Cimano
- Villanova
LOCALITA':
- Aonedis

CIMANO

Col termine "Cimano" fin dai documenti più antichi, s'intendeva indicare tutta la zona che sta a Nord deltorrente Repudio, delimitata ad Ovest dal Colle delle Valli e dal Colle Longo, ad Est dal Colle di Susanse a Nord dal fiume Tagliamento

Il toponimo è giunto fino a noi nei documenti autentici nella forma di "Ziman-Zimani-in Zimano", "Ziman" zona fredda, dallo slavo "zima" che significa "inverno".

Il Cimano era diviso tra le giurisdizioni di San Daniele e quella di Susans (Majano dopo il 1816).
Le due zone ebbero due distinte storie di sfruttamento, di servizio e di sviluppo fino agli anni '60, quando, anche in seguito a forti pressioni degli abitanti, tutto il territorio è stato riunito sotto la giurisdizione di San Daniele.

La zona soggetta a San Daniele costituiva da tempi remotissimi il vastissimo "Feudo Ministeriale Comunale della Magnifica comunità di San Daniello" di uso pubblico, mentre la zona piana soggetta a Susans era suddivisa in piccole proprietà "Allodiali", cioè private.

Le vicende dei pascoli pubblici, dello sfruttamento del bosco, delle fornaci e dei mulini di Cimano amministrati da San Daniele, sono abbondantemente documentate nell'Archivio storico comunale presso la Guarneriana, mentre sono scarse le notizie per la parte di territorio amministrato da Susans, in quanto il suo archivio è stato distrutto durante l'occupazione Austriaca dell'ottobre 1917.

Nel primo censimento, realizzato sotto Casa Savoia nel 1871, risultano censite in Cimano, in territorio di San Daniele le famiglie:

- Ceschia Giacomo fu GioBatta
- Ceschia Giuseppe fu GioBatta
- Della Bianca Giovanni fu Valentino
- Ceschia Maddalena nata Celotti
- Molinaro Daniele fu Andrea
- Toniutti Ceschia Maria

Era tutto. Oggi nella frazione di Cimano risiedono 72 famiglie con 206 abitanti.
Nel corso del XX secolo la frazione ha subito le devastazioni delle due guerre mondiali e del terremoto del 1976.

L'episodio più importante della I guerra mondiale riguarda la battaglia del Tagliamento, combattuta nella zona del Cimano, durante la ritirata di Caporetto nel 1917.

Durante la II guerra mondiale non ci sono stati combattimenti tra truppe regolari sul territorio ma la presenza di formazioni partigiane, le rappresaglie tedesche, l'occupazione da parte di truppe cosacche e i frequenti bombardamenti degli alleati hanno provocato gravi sofferenze ai residenti. Nel bombardamento del 16gennaio1944 ci furono tre vittime e gravi danni alle cose.

Alle due guerre è seguito un periodo di crisi economico-sociale che ha costretto molti ad allontanarsi per cercare lavoro; alcuni emigrarono, altri preferirono il lavoro stagionale"fa la stagjon" e l'inverno tornavano al paese per costruire le case, fare la legna e prepararsi a ripartire.

In quel periodo la frazione si riunisce nel territorio del comune di San Daniele, si inizia a celebrare la Santa Messa, iniziano le prime attività agro-industriali e si collegano le due sponde del Tagliamento con il nuovo ponte stradale.

La sera del 6 maggio 1976 intorno alle 21 l'"Orcolât" ha ricordato ai friulani che non ci sono solo le guerre che portano devastazioni e distruzione. Il sisma che ha causato gravi danni in tutto il territorio del comune, in Cimano ha provocato anche tre vittime.

Con la costruzione di un piccolo Cimitero, della Chiesetta e la sistemazione dell'area sociale, l'abitato ha finalmente assunto una fisionomia di paese.